A MIO PARERE
LA FUNZIONE COMPLIANCE: DALLA TEORIA ALLA PRATICA E VICEVERSA. Nel corso di un recente convegno tenutosi a Milano, sono stati comunicati i risultati di una ricerca sulla diffusione della funzione "compliance " presso le imprese manifatturiere che operano in Italia. In sintesi, può dirsi che (ad eccezione del settore bancario-assicurativo) è ancora rara la presenza di tale funzione nell 'organigramma aziendale e, anche qualora sia presente, esiste una notevole disomogeneità negli obiettivi, nelle modalità di intervento, nel posizionamento e nella composizione della funzione. In altri termini, ognuno la intende come meglio crede. Il minimo comune denominatore sembra essere, paradossalmente, che sostanzialmente nessuno ritiene fondamentale partire da una completa "elencazione " delle norme applicabili all 'azienda.
In teoria, tuttavia, il termine inglese compliance significa "conformità ": conformità alla legge, alle norme. Sempre in teoria, quindi, a parere di chi scrive una vera compliance delle attività aziendali dovrebbe partire dall 'individuazione di tutte le leggi e altre norme che l 'impresa deve rispettare, in base all 'ambiente normativo e regolamentare di riferimento. In pratica, invece, a seconda delle "attitudini " del top management, delle risorse disponibili, del rischio percepito in termini di sanzioni, si individua una particolare prospettiva di analisi (più o meno limitata) e la compliance viene circoscritta a quell 'ambito. Che a volte è davvero molto ristretto, con buona pace della restante conformità.
Milano, 18 ottobre 2016 -
Fabio Ledda